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La Lum prepara gli imprenditori
Prima in Italia per formazione

La rilevazione Almalaurea ha analizzato 3 milioni di laureati che hanno conseguito il titolo in un ateneo italiano tra il 2004 e il 2018. Seguono Liuc e Iulm

Nessuna Università in Italia «genera» più imprenditori della Lum. Lo sottolinea il Rapporto 2020 «Laurea e imprenditorialità» condotto dal Consorzio interuniversitario Almalaurea. Nel corso degli anni le Università hanno ampliato il loro perimetro d’azione e sono state chiamate a ricoprire un ruolo fondamentale per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società. In questo contesto, è aumentata l’attenzione nei confronti dei laureati che scelgono di diventare imprenditori. L’interesse ha riguardato, in particolare, la valutazione e la misurazione dell’impatto che, grazie a queste iniziative, le università hanno sull’economia locale e nazionale.
«Questo dato - afferma il prof. Antonello Garzoni, Rettore dell’Università Lum -, considerato il livello dei competitor e la realtà geografica su cui insistiamo, rappresenta una grande conferma del successo della nostra missione di essere università al servizio del territorio. Il nostro Ateneo ha sempre posto attenzione allo sviluppo imprenditoriale dei propri laureati e siamo orgogliosi di promuovere, in modo proattivo, le politiche innovative e la crescita del nostro territorio. A conferma di questa nostra visione è da oltre un anno attivo il nostro acceleratore di imprese, Khub, che lavora costantemente per supportare i nostri studenti nella creazione di nuove imprese».

I dati

L’indagine svolta da Almalaurea ha l’obiettivo di fornire un’analisi dettagliata e completa del fenomeno dell’imprenditorialità dei laureati in Italia in un arco temporale di oltre vent’anni. Sono stati utilizzati i dati di circa 3 milioni di laureati, presenti nella banca dati AlmaLaurea, che hanno conseguito il titolo in un ateneo italiano tra il 2004 e il 2018, i dati delle 236.362 imprese da essi fondate e i dati delle 68.852 imprese di cui i laureati possiedono quote di capitale (quest’ultimi presenti nella banca dati di Unioncamere e di Aida Bureau van Dijk). Sulla popolazione analizzata si è osservata una quota di «fondatori d’impresa» decisamente più elevata rispetto alla media nazionale tra coloro che hanno conseguito la laurea presso l’Università Lum, che è prima in Italia. Nella classifica la Lum precede la Liuc di Castellanza e lo Iulm di Milano. Tra le imprese fondate dai laureati della Lum il 19,3% ha sede al Nord, il 4,8% ha sede al Centro e il 75,9% al Sud. Il 44,1% è una ditta individuale, il 42,5% una società di capitale e il 13,4% una società di persone. In termini di fatturato, il 97,9% delle imprese fondate dai laureati della LUM è una micro impresa mentre il 2,1% è una media impresa. Di questi lo studio ha evidenziato che il 4,4% è una start-up innovativa e che le imprese femminili sono oltre il 21%. Inoltre il 79,5% dei fondatori ha avviato una sola attività imprenditoriale, mentre il 20,5% ha fondato più imprese.

FONTE: https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/cronaca/21_febbraio_08/lum-prepara-imprenditori-prima-italia-formazione-1debcf22-6a53-11eb-8e42-1f0d560591ec.shtml


LA STATISTICA DEL SOLE 24 ORE

La Lum piace: è in controtendenza

Il giudizio degli iscritti premia l’Ateneo di Casamassima
Degennaro: «L’obiettivo è migliorare i servizi»

BARI - Meglio di quasi tutte le università private italiane. Meglio di tutte quelle pubbliche, sempre a livello italiano e quindi anche su base regionale. L’Università Lum Jean Monnet di Casamassima, secondo i dati diffusi recentemente dal Sole 24Ore, si afferma come seconda università italiana per gradimento dei propri studenti. Proprio quando vengono diffusi i giudizi degli studenti dell’Ateneo di Bari su aule affollate, scarso utilizzo della tecnologia, poca disponibilità del corpo docente, il risultato conseguito dalla Lum Jean Monnet assume ancora maggior significato. Con una valutazione di 8,77 l’Università Lum è seconda nella graduatoria di gradimento sia considerando le sole università private italiane (preceduta di un solo decimo di voto dalla Liuc di Castellanza) sia a livello assoluto. Per rendere l’idea: la prima tra le università statali è quella del Piemonte Orientale con una valutazione di 8,25. I dati sono tratti dall’Anvur, e nello specifico dalla relazione dei nuclei di valutazione degli Atenei per l’AA 2012/13.

La notizia dell’exploit sul fronte del gradimento degli studenti fa il paio con l’affermazione della facoltà di Economia della Lum che, secondo i dati diffusi recentemente dal Censis, si colloca tra le prime nel Centro/Sud Italia e al vertice in Puglia con 82 su 110. La soddisfazione di precedere atenei blasonati come Luiss, Bocconi, Siena, Bologna è espressa da Emanuele Degennaro, rettore della Lum Jean Monnet. « L’insieme di questi dati rappresenta una situazione di costante crescita per la nostra Università - dichiara il magnifico rettore - che continua nell’opera di radicamento nel territorio pugliese e non solo, uno sforzo che passa dall’offerta didattica ai rapporti con le imprese, fino al miglioramento dei servizi offerti agli studenti». La Lum Jean Monnet si è posta come obiettivo quello di fornire costanti risposte alle richieste e alle aspettative di propri studenti. In quest’affermazione ha evidentemente inciso questa «contaminazione» tra docenti, studenti e parte amministrativa. I docenti sono a disposizione degli studenti, che, a loro volta vedono nei professori dei veri e propri mentori. Il tutto con lo sfondo di una struttura amministrativa agile ed efficiente.


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